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Moto GP del Web

Set 11, 2013 | social media

Impariamo il personal branding dai professionisti più veloci del mondo!

Chi vincerà il GP del Web?

La griglia di partenza? Il sito. I settori della pista? I social media.
Chi vincerà il Gran Premio del Web 2013? Pronti? Via!

La pista è complessa: banda larga e grandi monitor si alternano a piccoli display da navigare touchscreen anche in condizioni estreme… Quasi tutti i piloti del MotoGP hanno un sito, unica eccezione Dani Pedrosa. Ma che cosa farà la differenza nel GP del Web 2013? Per il personal branding conta più la tecnologia o il talento nel social networking? Chi vincerà il Moto GP del Web 2013?

La griglia di partenza

La griglia di partenza del nostro GP del Web è determinata dalla qualità del sito del pilota: mix di tecnologia, design e comunicazione il sito web è fondamentale per il personal branding di ogni professionista.

Come anticipato la pista è complessa: in condizioni ottimali i mega siti di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo sono senza dubbio i più spettacolari. Ma in condizioni estreme la caratteristica che fa la differenza quest’anno è la navigabilità del sito con gli smartphone.

I siti dei piloti in gara sono tutti gradevoli e professionali, ma quelli in grado di adattarsi alle dimensioni del display e di fornire una visione ottimale anche agli smartphone (tecnologia RWD – Responsive Web Design) sono solo tre:
Alvaro Bautista, Marc Marquez e Stefan Bradl.

Anche il sito di Jorge Lorenzo sembra prevedere una versione mobile, ma al momento non funziona bene.

La lotta per la pole è difficile, nessuno dei tre siti a tecnologia RWD spicca sugli altri… ma content is king e negli ultimi minuti è proprio la cura dei contenuti a decidere le prime tre posizioni della nostra griglia di partenza:

  • al terzo posto Alvaro Bautista (vedete le bandierine in alto? ha attivato le traduzioni automatiche, guardate come è scritta la versione in italiano…);
  • al secondo posto Stefan Bradl (dei tre siti RWD graficamente è il più bello ma purtroppo le news sono aggiornate a maggio e adesso è settembre);
  • e in pole Marc Marquez con un sito dall’approccio personale e dallo stile (forse troppo) semplice ma completo, aggiornato, facile da navigare in tutte le condizioni, con link ai social media e al blog Repsol.

I quattro settori del Circuito del Web

Settore 1: Twitter
Twitter è il social media più incisivo e rapido e forse proprio per questo è il preferito dai nostri velocissimi piloti: tutti hanno l’account e lo usano per aggiornare i follower sulle novità. Per emergere in Twitter contano la capacità di comunicare in modo breve, coinvolgente e personale.

Settore 2: Facebook
Il settore Facebook sembra meno congeniale ai nostri piloti ma si sa, su Facebook bisogna esserci e infatti ci sono tutti. Pubblicano qualche galleria fotografica, condividono notizie sul proprio conto, ma perlopiù usano Facebook per diffondere i Tweet e le foto pubblicate su Instagram.

Settore 3: Instagram
Instagram è l’applicazione che consente di scattare foto con lo smartphone, ritoccarle velocemente e condividerle sui principali social media, Twitter e Facebook in testa. Presenti sei piloti su dieci.

Il settore 4: Google+
Non molto affollato ma frequentato dalle persone più influenti nel mondo del web. Un solo pilota di MotoGP vi è presente.

La gara

Riuscirà il talento social dei nostri piloti a modificare il ranking della griglia di partenza?

Parte benissimo Valentino Rossi che crea subito il vuoto dopo di sé.

Valentino nei numeri non ha rivali: 5.800.000 mi piace sulla pagina Facebook e 2.200.000 follower su Twitter (Lorenzo, l’inseguitore più diretto, ne ha rispettivamente 875.000 e 839.000; gli altri piloti, in media, ne hanno rispettivamente 137.000 e 208.000).

Come la Coca Cola o la Apple, a questo punto della carriera Valentino Rossi può fare qualsiasi cosa e raccoglie comunque consensi.

Ma nel social networking i numeri non sono tutto: conta soprattutto la capacità di creare un rapporto personale con i sostenitori anche dopo il ‘mi piace’ iniziale.

Nei primi due settori (Facebook e Twitter) i migliori sono Cal Crutchlow e Nicky Hayden: padroni del mezzo, twittano, ritwittano, hashtaggano molto spesso e con sapiente ironia.
Allo stesso livello dei due anglofoni lo spagnolo Jorge Lorenzo, che con i suoi Tweet bilingui e l’aiuto del figliolo, LorenzIn.
Rossi è meno presente, raramente personale, forse troppo istituzionale per il mezzo.

Bautista e Bradl sono piuttosto attivi ma non riescono a mantenere le esaltanti posizioni ottenute in qualifica grazie alla tecnologia RWD. Regge meglio Marc Marquez che rimane più a lungo nel gruppo degli inseguitori con Jorge Lorenzo, Cal Crutchlow e Nicky Hayden.

I migliori su Instagram sono Hayden e Lorenzo che raggiungono Rossi, un po’ troppo patinato, e infine lo superano. Marquez invece nel settore Instagram sembra assente e perde molte posizioni e anche Crutchlow è meno incisivo che negli altri settori della pista.

Chi vince il GP del Web?

A pochi giri dalla fine del GP, in testa alla gara troviamo due coppie di piloti: Lorenzo e Hayden in lotta per il primo posto, Crutchlow e Rossi in lotta per il terzo posto.

E’ il quarto settore a fare la differenza: vince il GP del Web l’unico pilota che ha un profilo su Google+.
E non solo ce l’ha, ma è bello e aggiornato…

Jorge Lorenzo è il vincitore assoluto del GP del Web 2013

Nicky Hayden è secondo grazie a Instagram e Cal Crutchlow, che supera all’ultima curva Valentino Rossi per il modo più spontaneo e personale di comunicare via web, è terzo.

Valentino Rossi nel GP del Web arriva quarto, anche se non ha rivali nella gestione globale del suo personal branding ed è sempre il più amato e seguito dai fan su tutti i circuiti, virtuali e reali. Ma si sa le gare sono gare e quest’anno il Gran Premio del Web va così. Speriamo Valentino ci faccia presto cambiare idea e ricominci a farci divertire in pista e sul web!

Quinto Bautista, piuttosto brillante su Twitter e Instagram.
Sesto Dovizioso, che recupera una posizione grazie al terzo settore e settimo Marquez, che rallenta proprio in zona Instagram.

Infine Stefan Bradl, Bradley Smith e ultimo Dani Pedrosa, che senza sito e poco attivo sui social sembra puntare esclusivamente sul blog messo a disposizione dalla Repsol.
I post di Dani sono belli e personali, ma sarà una buona scelta dal punto di vista del personal branding puntare solo sul sito della Repsol?

In questi tempi incerti ogni professionista dovrebbe avere cura e controllo del proprio personal branding…

E adesso tutti al podio per la premiazione dei campioni del GP del Web!

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