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Visibilità sul web e aziende: breve storia

Feb 25, 2021 | web science

Come è cambiata dal 2000 a oggi la corsa alla visibilità sul web delle aziende?

Dal sito web sul biglietto da visita al web ovunque; dal sito in Flash tanto bellino ma assolutamente invisibile alla SEO d’assalto per forzare la visibilità sui motori di ricerca; dai banner pubblicitari uguali per tutti ai messaggi personalizzati in base alla navigazione precedente. Come sono evolute le esigenze, le richieste e le opportunità delle aziende nel web marketing? Partiamo dall’inizio.

1995-2000

Per le aziende il web è solo sulla carta

Il web era lento, povero di contenuti, molto raccontato e scritto sulla carta stampata ma misterioso e poco usato dalla gente.
Bastava poco per essere notati. Fino al 2000 per distinguersi era sufficiente avere un sito che poi quasi nessuno visitava e mettere www e @ sul biglietto da visita.

Purtroppo noi ancora non c’eravamo, dicono che un sito da biglietto da visita costasse un patrimonio all’epoca…

2000-2005

La visibilità sul web non è ancora un must

Nei primi anni del terzo millennio l’ADSL velocizza la navigazione e la rende molto più stimolante.
Negli uffici si diffonde l’uso di internet e aumenta il numero dei siti aziendali, ma i contenuti disponibili rimangono limitati e soprattutto gli utenti sono ancora pochi.
Il pubblico è molto attento a quello che legge sul web e l’e-mail diventa finalmente uno strumento familiare.
Nel 2005 per essere ai primi posti nella SERP di Google bastavano html e standard W3C (World Wide Web Consortium).
Ma le aziende preferivano i siti in Flash e quelli con i frame, entrambi spesso invisibili nei motori di ricerca. Probabilmente li facevano vedere ad amici e conoscenti.

Mirodata nasce nel 2003. Da subito puntiamo su html, piattaforma LAMP, standard W3C e contenuti accessibili.

2005-2010

Tutti vogliono essere primi nei motori di ricerca

Arrivano i Social Media. Facebook in particolare stimola la diffusione del web tra la gente. Diminuiscono i costi di connessione.
Il web diventa molto più interessante per le aziende. Aumenta il numero dei siti e la concorrenza per la visibilità.
Essere ai primi posti nelle SERP è essenziale. Arriva quindi la SEO con le sue tecniche più o meno lecite.
Tutti vogliono essere primi, ma nel 2010 Content is definitivamente king: per essere visibili nei motori di ricerca ci vuole un sito ricco di contenuti.

Puntare sui contenuti di qualità è sempre stata una nostra fissazione. La visibilità naturale nei motori di ricerca il nostro pallino.

2010-2015

Per farsi notare ci vuole personalità

Con l’affermarsi del web 2.0 e dei blog aziendali i contenuti in rete aumentano a dismisura. Arrivano smartphone e tablet, usati sempre più spesso per navigare sul web. Nel 2011 Facebook lancia la sua App Mobile. In pochi mesi scendono sensibilmente i costi per la connessione mobile.
Sul web ormai ci siamo proprio tutti e le aziende devono essere presenti e interagire su più canali: sito, email e social. Bisogna essere visibili per farsi trovare e soprattutto ci vuole personalità per farsi scegliere.
Per quanto riguarda la visibilità, sempre più aziende puntano su Facebook che offre un’elevata esposizione a costi per clic ancora sostenibili.

Nel 2012, dopo una decina d’anni di attività sul web, abbiamo avviato questo blog per sensibilizzare imprenditori e professionisti all’uso consapevole del web per il marketing.

2015-2020

Profilazione e remarketing: messaggio giusto, persona giusta, momento giusto

Finito il tempo della pubblicità a buon mercato, che consentiva un’elevata esposizione a costi sostenibili, inizia l’era della profilazione. I dati sulla navigazione precedente, registrati da cookie e pixel di Google e Facebook ed elaborati dall’intelligenza artificiale, fanno arrivare all’utente il messaggio giusto al momento giusto e migliorano il rendimento delle campagne che seguono l’utente lungo il processo d’acquisto (tecnicamente funnel) proponenedo messaggi adeguati ad ogni singola fase del customer journey.
Nel 2015 il tracciamento degli utenti comincia a far discutere opinione pubblica e legislatori e il 2 giugno diventa obbligatorio informare gli utenti sui cookie che il nostro sito invia; nel 2016 entra in vigore il GDPR che tra le altre cose impone il consenso preventivo dell’utente al rilascio dei cookie di profilazione. Ma nonostante la regolamentazione, remarketing e profilazione dal 2015 al 2020 plasmano il newsfeed degli utenti.
Nel frattempo la SEO non è morta e, se svolta in modo efficace, continua a portare buoni visitatori al sito.
E infine nel 2020 l’emergenza sanitaria impone un ulteriore grande balzo in avanti nell’utilizzo del web.

2021

Profilazione: la resa dei conti?

  • Browser e Apple stanno rendendo meno agevole il rilascio dei cookie;
  • anche gli utenti, stanchi del bombardamento pubblicitario, appena possono rifiutano i cookie;
  • l’intelligenza artificiale ha bisongno di essere nutrita da molti dati e da istruzioni chiare per interpretarli.

Non sappiamo quali soluzioni troveranno i player né come evolverà l’intelligenza artificiale, ne seguiamo costantemente sviluppi e nuove opportunità.

Portare visitatori al sito è sempre più costoso, dunque quando finalmente arrivano tutto deve funzionare in modo impeccabile. Il miglioramento del tasso di conversione è ora il nostro obiettivo. Ci guida l’analisi dei dati, ci aiutano studio e aggiornamento continuo.

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